Storia e territorio

Storia e territorio

Vivi Norcia,

respira la sua storia.

 

Un luogo dove la cultura è

viva e la terra racconta.

 

 

 

Norcia: storia, origini e simboli

Norcia, anticamente conosciuta come Nursia, sorge nel cuore della Valnerina, sull’ampia Piana di Santa Scolastica, a oltre 600 metri di altitudine, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. L’area conserva importanti testimonianze archeologiche che attestano la presenza di insediamenti già dal Paleolitico medio e dall’età Neolitica. Il nome della città viene tradizionalmente fatto risalire a Nortia (o Northia), divinità etrusca della fortuna e del destino.

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Norcia preromana e cristiana: origini, personaggi illustri e monachesimo

In epoca preromana Norcia fu un importante centro sabino, sorto nella zona di Capo la Terra. Intorno al 300 a.C., dopo una strenua resistenza dei Sabini, il territorio venne conquistato dai Romani, che lo trasformarono prima in prefettura e poi, nel 268 a.C., in comune romano. La città si distinse per la produzione agricola, per il clima rigido, che le valse l’epiteto virgiliano di frigida, e per aver dato i natali a figure illustri come il generale Quinto Sertorio e Vespasia Polla, madre dell’imperatore Vespasiano. Nel 205 a.C. lo storico Tito Livio ricorda il contributo degli uomini di Nursia, inviati come volontari a Scipione l’Africano durante la seconda guerra punica.

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Con la diffusione del Cristianesimo, promossa nel III secolo da San Feliciano, vescovo di Foligno, e dagli eremiti siriaci, Norcia divenne sede vescovile già nel IV secolo. Nel 480 la città diede i natali ai santi gemelli Benedetto e Scolastica, destinati a segnare profondamente la storia spirituale e culturale europea. Attraverso la regola “Ora et Labora”, i monaci benedettini seppero coniugare fede, cultura e lavoro agricolo, trasformando terre incolte in campi fertili: emblematico esempio ne sono le marcite nursine, prati irrigui realizzati grazie a ingegnose canalizzazioni.

 

Norcia medievale: conquiste, scoperte e sviluppo urbano

Tra il VII e il IX secolo Norcia subì le devastazioni di Longobardi, Goti e Saraceni, che causarono un progressivo abbandono del territorio. Nel Medioevo la popolazione si dedicò principalmente all’allevamento dei suini e alla lavorazione delle carni, attività che favorirono la nascita, a Preci, della celebre Scuola Chirurgica. Qui, grazie anche all’influenza dei monaci benedettini e della Scuola Medica Salernitana, le famiglie locali svilupparono tecniche operatorie innovative che si diffusero in tutta Europa.

Dopo un lento recupero commerciale, nel 1200 Norcia si costituì libero Comune, vivendo nel Trecento una fase di espansione e consolidamento che la rese il centro più importante dei Monti Sibillini. A quest’epoca risale la costruzione delle mura di cinta, ancora oggi visibili, capaci di resistere nei secoli a numerosi terremoti. Nei secoli successivi la città fu coinvolta in frequenti conflitti con i castelli vicini e, dal 1484, passò sotto la Legazione Pontificia di Perugia. Nel Cinquecento conobbe un periodo difficile, segnato da tensioni interne e da pestilenze; nel 1569, tuttavia, Papa Pio V vi istituì la Prefettura della Montagna, rendendo Norcia capoluogo di un vasto territorio.

 

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Mura di cinta e Porta di San Giovanni.png

 

Norcia tra XVII e XX secolo: arte, terremoti e trasformazioni

Il Seicento fu per Norcia un periodo di rinnovamento edilizio e artistico, caratterizzato dalla costruzione di conventi, chiese, scuole e da un vivace fermento culturale. I violenti terremoti del 1703 e del 1730 segnarono però profondamente la città, costringendo parte della popolazione a emigrare. Dopo la parentesi francese (1809-1815), Norcia tornò sotto il dominio dello Stato Pontificio fino all’Unità d’Italia (1860), alla quale aderì con plebiscito.

Tra XIX e XX secolo la città fu nuovamente colpita da terremoti e da un intenso fenomeno migratorio, soprattutto verso le Americhe. Non mancò l’edificazione di opere di rilievo, come l’istituzione del Museo La Castellina, l’apertura della ferrovia Norcia-Spoleto (1926) e la realizzazione di nuove infrastrutture urbane. I due conflitti mondiali pesarono duramente sulla popolazione: numerose furono le vittime e, durante la Seconda guerra mondiale, la città fu teatro di aspre battaglie durante la ritirata tedesca.

 

 

Norcia contemporanea: ricostruzione e resilienza dopo i terremoti

Nel Dopoguerra e, più recentemente, nel 2016, Norcia è stata colpita dai terremoti che hanno devastato il Centro Italia, danneggiando gravemente alcuni dei suoi tesori storico-artistici più significativi. Tra questi, la chiesa di San Benedetto, simbolo della città, crollata quasi interamente a seguito delle forti scosse, lasciando intatta soltanto la facciata.

Oggi, grazie ai numerosi interventi a sostegno della comunità e delle frazioni circostanti, Norcia sta compiendo i primi passi verso la ricostruzione, con la realizzazione di un nuovo arredo urbano pensato in armonia con l’identità storica e culturale della città.

 

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Castelluccio_Immagine anteprima La storia delle frazioni

La storia delle frazioni

Il territorio di Norcia si caratterizza per la presenza di 25 frazioni: Agriano, Aliena, Ancarano, Biselli, Campi, Casali di Serravalle, Castelluccio, Cortigno, Forca Canapine, Forsivo, Frascaro, Legogne, Nottoria, Ocricchio, Ospedaletto, Paganelli, Pescia, Piediripa, Popoli, San Marco, San Pellegrino, Sant’Andrea, Savelli, Serravalle e Valcaldara.

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